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Dipendenza da sigarette
Molte donne iniziano a fumare per gioco, tutte ricorderanno le prime sigarette e quella sensazione di libertà associata al fumo, che ci rendeva donne libere per quei 5 minuti di magia e trasgressione.
Col passare del tempo, superata l’adolescenza tante prendono la saggia decisione di buttare il pacchetto e ricominciare a vivere libere da una schiavitù inutile e costosa mentre molte altre purtroppo decidono di continuare a fumare perché “non riescono a farne a meno”, un po’ per la mole di impegni maggiorata e un po’ per lo stress derivato dalla vita da donne in carriera che stanno affrontando.
Quando però si decide di affrontare una gravidanza sarebbe strettamente opportuno cessare di intossicarsi con il fumo per evitare che le sostanze tossiche arrivino anche al piccolo ospite perché i “filtri” tra noi e lui sono ben pochi…
Fumare in Gravidanza: I Pericoli
I pericoli sono una gravidanza extrauterina, un parto prematuro o un aborto spontaneo ma in particolar modo si deve far attenzione al deficit nei livelli di ossigeno nel sangue e l’aumento conseguente dei livelli di anidride carbonica nel sangue di mamma e feto. Una riduzione dei livelli di ossigeno comporta inoltre uno scorretto sviluppo dell’apparato respiratorio del bambino e costringe il cuoricino ad aumentare i battiti al minuto per sopperire all’assenza del prezioso elemento.
Un altro fattore da tenere in considerazione è l’assunzione di una vera e propria droga: la nicotina, sostanza tossica per il sistema nervoso di svariati organismi animali, viene infatti sintetizzata dal metabolismo di alcune piante del genere “nicotiana” della famiglia delle solanacee come il tabacco.
Queste piante utilizzano l’alcaloide per difendersi dall’attacco dei parassiti, insetti ed erbivori, che masticando le foglie si intosicherebbero parecchio rischiando anche l’overdose.
Basti pensare che la dose letale di nicotina per un uomo adulto di 75 kg in salute sono 0,35 grammi, facendo una proporzione sul peso del feto (circa un kilogrammo), assumendo che venga anche diluita la concentrazione perché passa dal sangue della madre, la dose letale si aggira attorno ai 10/20 milligrammi, con un pacco delle sigarette rosse più famose al mondo in un giorno si assumono 16 milligrammi di nicotina. Non penso serva aggiungere altro…
Un altro pericolo relativo alla nicotina (che in realtà è il male minore considerando che è stato trovato plutonio nelle sigarette) sta nel fatto dell’instaurarsi di una situazione di irritabilità nel bambino post parto e dell’instaurarsi di fenomeni di dipendenza indotta tramite la madre.
La nicotina infatti passa anche attraverso il latte materno, oltre che nel sangue e i figli di fumatori avranno quindi una predisposizione molto maggiorata al fumo.
Vi risparmio tutti i dati percentuali sulle probabilità di morti premature o in culla di bambini esposti al fumo, e qui entra in gioco anche il papà del bambino…
Il fumo passivo infatti si ritiene che sia più dannoso di quello normale per svariati motivi, come la maggior concentrazione di anidride carbonica e per il fatto, ad esempio, che il fumo, essendo più freddo perché termoregolato dall’aria, favorisce la deposizione del catrame nelle pareti dell’apparato respiratorio perché essendo una sostanza oleosa diminuisce la sua fluidità al diminuire della temperatura intaccandole maggiormente, mentre se rimanesse vaporizzato ad una temperatura elevata non verrebbe assorbito in tali quantità.
Quindi sia Papà che Mamma è bene che evitiate di fumare durante gravidanza e post parto per garantire una crescita corretta e sana del nuovo arrivato.
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