Il mercato immobiliare italiano, come ben sappiamo, è piuttosto lontano dai modelli statuari europei, specie negli ultimi tempi, dove la ripresa della compravendita ed i vari movimenti immobiliari hanno interessato anche l’Italia, con percentuali sorprendenti e motivanti, lasciando però il Bel Paese comunque – ahimè – in fondo alla lista, in comparazione al resto d’Europa.
Negli ultimi anni, difatti, molte delle nazioni europee hanno, non solo hanno lasciato alle loro spalle la crisi immobiliare, ma addirittura sono riuscite a registrare aumenti di prezzi delle abitazioni davvero sbalorditivi, ben lontani dalla situazione italiana, dove i prezzi sono attualmente fermi e stentano a muoversi.
In aumento, invece, le compravendite, seppur localizzate in zone specifiche e perlopiù nelle grandi città.
I segnali sono, però, incoraggianti se comparati a quelli di sette anni fa, e permettono di sperare in una vivace ricrescita dell’intero settore, partendo dalle locazioni fino agli affitti brevi, o da settori in pieno sviluppo alle case per gli studenti, tutti contesti che stimolano l’investimento di mercato.
In alcuni mercati strategici e principali la metamorfosi è già avvenuta e i risultati sono visibili, a partire da un rialzo dei valori immobiliari residenziali e commerciali, ma si tratta chiaramente di città tanto grandi quanto capaci di ospitare tali possibilità, quali ad esempio Milano.
La ricrescita è, in ogni caso iniziata, seppur lenta e faticosa, e prevede un aumento moderato nelle zone centrali, lasciandosi dietro però il semi-centro e la periferia.
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L’Aumento delle compravendite in Italia
Certficato dall’Istat è, invece, l’aumento del numero delle compravendite dell’ultimo trimestre del 2018, con aumenti significativi del 7,6% per quanto riguarda le case destinate ad uso abitativo; una percentuale piuttosto incoraggiante, stando alle basse aspettative precedentemente prefissate.
Scoraggianti rimangono, però, i prezzi piuttosto statici ed ancora sotto la media europea, nonostante un piccolo barlume di speranza tra Bologna e Firenze, dove si prevede un piccolo aumento dello +0,2% nel corso del 2019.
Le indicazioni fanno, inoltre, pensare ad una possibile aggregazione di Verona, Roma, Torino e Napoli negli immediati anni seguenti. Il resto del Paese sembra, però, attraversare – al contrario – la fase opposta, con un seppur lieve calo dei prezzi medi.
In crescita sembrano, invece, essere mutui, finanziamenti ed altre obbligazioni di tipo immobiliare, con un aumento del ben 8,4% su base annua, registrato su tutto il territorio nazionale, con picchi del +12,3% e +10,6% al Centro e sulle Isole.
La crescita, inoltre, riguarda sia le città metropolitane che i piccoli centri, con un aumento significativo nel centro Italia, dove sono stati superati per la prima volta i valori registrati nel 2010.
Mercato Immobiliare: Il rialzo in Europa
Nel resto d’Europa la situazione è parecchio favorevole, con aumenti costanti nel mercato immobiliare residenziale e con tassi sui mutui sempre più bassi, secondo quanto affermato dall’ultimo bollettino Bce.
Negli ultimi mesi del 2018, infatti, gli investimenti in edilizia residenziale sono aumentati dello +0,6%, con dinamiche positive ma destinate a rallentare con il tempo. Stabile, risulta inoltre la produzione edile, cresciuta dello +0,2%, indice di una parziale ripresa e di una fiducia in aumento verso il settore del mercato immobiliare.
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