Alcune coppie, dopo il matrimonio, si ritrovano ad affrontare la scelta sull’intestazione della propria casa.
Intestare la casa alla moglie, cointestare o intestare al marito?
A dire il vero non c’è una scelta più giusta delle altre.
Vediamo come analizzare alcuni aspetti della vita degli individui può aiutare a fare la scelta migliore per quella coppia.
Indice dei Contenuti
Intestare casa alla moglie: quando conviene
L’intestazione della casa ad un solo coniuge rimane sempre la soluzione più semplice alla quale ricorrere.
Spesso si tratta della scelta più ovvia nel caso in cui l’intestatario corrisponda alla persona nella coppia con una disponibilità economica maggiore, e quindi capace di permettersi l’acquisto dell’immobile.
Intestare la casa alla moglie, però, può essere una necessità dal punto di vista fiscale.
Nei casi in cui il marito abbia già intestato un immobile, ad esempio, intestare una ulteriore abitazione influirebbe molto di più, ad esempio con le tasse comunali, rispetto all’intestare l’immobile alla moglie, che in questo caso usufruirebbe dell’imposta di registro agevolata al 3%, anziché del 10%.
Intestare l’immobile ad uno dei due coniugi è una pratica molto più semplice nei casi di matrimoni con separazione dei beni.
Nei casi di cointestazione, però, si vedono vantaggi dal punto di vista della tutela di entrambi i coniugi in caso di separazione o divorzio.
Casa alla moglie: la successione
Nel caso in cui la casa apparteneva al marito prima dell’unione coniugale, il marito può decidere di vendere o donare la propria casa, anche se la moglie può tentare di impedirlo, legalmente.
Questo vale per i coniugi in separazione dei beni.
Se i coniugi, invece, sono in comunione dei beni, la casa appartiene al 50% anche alla moglie. In questo caso, per la vendita o la donazione dell’immobile è necessario il consenso di entrambi i coniugi.
In caso di decesso del proprietario dell’immobile, ed in caso di mancanza di un testamento, la casa viene divisa tra il coniuge rimasto in vita ed eventuali figli.
Cosa succede in caso di cointestazione
La cointestazione di un immobile potrebbe essere utile come strumento di tutela anche nel caso in cui il matrimonio si sia svolto in regime di separazione dei beni.
Si possono stabilire quote di proprietà differenti dal classico “50 e 50”, ed è un valido modo per ottenere agevolazioni particolari all’accensione di un mutuo. Solitamente gli istituti di credito offrono la possibilità di accendere mutui a tassi più convenienti alle coppie più giovani.
Con un mutuo cointestato entrambi i coniugi godrebbero, ad esempio, delle detrazioni sugli interessi in fase di dichiarazione dei redditi.
Quanto costa intestare casa al coniuge
Nell’ipotesi che uno dei due coniugi abbia già intestato il 100% di un immobile, e che voglia intestarne il 50% ad un coniuge, si applicano le regole e i costi della donazione di immobile.
In questo caso si tratta di una imposta del 4% sul valore della donazione, essendo un coniuge, con l’aggiunta dell’imposta ipotecaria del 2% e l’1% come imposta catastale. Ovviamente da aggiungere anche i costi notarili.
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