Quanto può ridurre i consumi un impianto fotovoltaico?

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impianto fotovoltaico

In questo particolare momento storico l’attenzione delle famiglie italiane è tutta concentrata sul risparmio, soprattutto per quanto riguarda le bollette energetiche. Il conflitto russo-ucraino ha fatto impennare i costi dell’energia, quindi stanno tornando prepotentemente in auge le fonti rinnovabili.

Tra le soluzioni più gettonate del momento c’è l’impianto fotovoltaico che, rispetto alle altre fonti rinnovabili, è più avanti in termini di sviluppo e di progettazione e quindi offre costi anche più contenuti.

Sono sempre di più i privati e le aziende che si stanno convertendo al fotovoltaico, una soluzione intelligente per risparmiare e alleggerire di un bel po’ le bollette energetiche. La cosa importante è rivolgersi a ditte professionali ed esperte dell’installazione di impianti fotovoltaici, come Gruppo Mossali, che si occupa di tutte le fasi della progettazione.

Ma quanto fa risparmiare il fotovoltaico in termini di consumi? Rispondiamo a questa domanda nei successivi paragrafi.

Come è possibile risparmiare con il fotovoltaico?

Prima di approfondire il discorso sul risparmio garantito dal fotovoltaico, bisogna fare un accenno alle modalità di risparmio che sono essenzialmente due: l’autoconsumo e lo scambio sul posto.

L’autoconsumo, come suggerisce il nome, prevede il consumo dell’energia autoprodotta e quindi si riduce l’utilizzo di elettricità fornita dal GSE a beneficio di una bolletta più leggera. In caso di autoconsumo totale il costo dell’energia elettrica è addirittura pari a zero, quindi le spese si abbattono ancora di più poiché bisogna pagare solo i costi fissi.

Con lo scambio sul posto l’energia prodotta in eccesso, che quindi non può essere consumata, viene venduta al GSE che a sua volta la reimmette in rete. In tal caso non c’è un risparmio diretto, ma viene comunque rilasciato un conguaglio positivo che riduce i costi.

Quali sono i fattori che incidono sul risparmio effettivo di un impianto fotovoltaico?

Al di là delle modalità di risparmio, bisogna poi considerare una serie di fattori che possono aumentare o ridurre il consumo effettivo garantito dall’impianto fotovoltaico.

Alcuni possono essere considerati soggettivi, cioè che dipendono dall’effettivo utilizzo dell’impianto fotovoltaico. Tra questi rientrano ad esempio le abitudini di consumo e gli orari in cui si utilizza maggiormente l’energia elettrica.

La produzione di energia va sicuramente calcolata anche in base al numero di persone presenti in una casa. Una coppia senza figli sicuramente spenderà di meno rispetto ad una famiglia composta da 4-5 persone. Così come chi usa l’elettricità solo la sera o al mattino presto non potrà conseguire un risparmio importante se si affida ad un impianto fotovoltaico tradizionale. In tal caso è sicuramente preferibile optare con un impianto con sistema di accumulo.

Altri fattori invece sono considerati oggettivi e tra questi rientrano la dimensione dell’impianto, la sua collocazione e la qualità dei pannelli. L’investimento iniziale va scelto con grande attenzione, poiché è importante installare un impianto che non sia né sovradimensionato né sottodimensionato, ma che si adatti perfettamente alle esigenze della famiglia. Un impianto rivolto verso sud offre prestazioni sicuramente migliori rispetto ad uno rivolto a nord, così come la qualità dei pannelli è fondamentale poiché la loro percentuale di efficienza può oscillare tra il 60% e il 99%.

Dopo quanto tempo è possibile rientrare dell’investimento fatto?

Ricapitolando quindi gli step da seguire sono 3:

  • scegliere il tipo di impianto che meglio si adatta alle consuetudini e alle abitudini della propria famiglia;
  • progettare un impianto perfettamente dimensionato che sia rivolto verso sud, o comunque verso sud-est o sud-ovest;
  • scegliere pannelli fotovoltaici di ottima qualità che assicurano anche una minor dispersione di energia.

Generalmente dopo 7 anni si rientra della spesa fatta, quindi dal settimo anno in poi è tutto guadagno con una percentuale media di rendimento finanziario pari al 12% all’anno. Un impianto fotovoltaico dura in media 30 anni e quindi, escludendo i primi 7 anni, per ben 23 anni si può godere di una rendita cospicua.

Gli altri sistemi per risparmiare ancora

Oltre all’effettivo risparmio garantito da un impianto fotovoltaico, bisogna poi considerare gli incentivi fiscali che consentono di mettere da parte un bel po’ di euro. Le agevolazioni fiscali consentono infatti di ridurre le spese di installazione del sistema fotovoltaico.

Tra questi c’è il Superbonus 110% che può essere applicato agli impianti fotovoltaici per abitazioni. In pratica è possibile recuperare fino al 110% del valore totale della spesa effettuata. Il Superbonus 110 garantisce un risparmio sia sull’installazione che sulle spese funzionali ed è fruibile da condomini e da unità abitative già esistenti, ma non dalle nuove costruzioni. La detrazione è valida per le abitazioni unifamiliari e le unità indipendenti fino al 31 dicembre 2022, e per i condomini e gli edifici costituiti da più unità fino al 31 dicembre 2023.

Con il Bonus ristrutturazione 50% è possibile dimezzare i costi di installazione e delle spese funzionali dei pannelli fotovoltaici mediante sconto in fattura o detrazione. La misura è valida per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria fino al 31 dicembre 2024 e viene elargito sotto forma di 10 rate annuali per un tetto massimo di 96.000 euro.

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