Il salone, in inglese living room – spesso abbreviata semplicemente in “living”, è il cuore della casa: posta, di solito, in posizione centrale, è il luogo attraverso il quale la casa acquisisce vitalità ed in cui definisce il proprio carattere.
Lo stile del salone esprime la personalità del padrone di casa. Una living room aperta e collegata alle altre stanze indica, di frequente, il bisogno di controllo sull’intero ambiente casalingo, che si proietta su preoccupazioni e paranoie, lasciando però spazio alle scelte di design; invece, una living room eccessivamente chiusa, soprattutto se dotata di una scarsa illuminazione da luce naturale, danneggia le possibilità di vivere serene e tranquille ore di vita famigliare od occasioni conviviali con gli amici. Il salone è una cartolina, un secondo ingresso alla casa, in cui si grida all’ospita in che modo si vive.
Il salone dall’occidente all’oriente
Già ai tempi degli antichi romani, ognuna delle abitazioni più ricche era dotata di uno o più saloni, in cui poter accogliere gli ospiti, offrire cibo e dar sfoggio dei propri possedimenti artistici, come quadri, opere d’arte, o anche mobilia di spessore; tale tradizione venne sottolineata, secoli più avanti, da diverse culture europee, in particolare gli inglesi e i francesi. I primi utilizzavano – ed utilizzano tutt’ora – la living room per momenti particolari dotati di un’accezione abitudinaria, come il “tea time” in cui, nello sfarzo delle migliori abitazioni londinesi, si sorseggia del thè caldo fra una chiacchiera e l’altra. In Germania, Belgio e Lussemburgo, l’immagine del salone più s’avvicina alla tradizione italiana: un luogo centrale in cui riposare, intrattenersi, conversare e amare i propri cari. Nelle regioni dell’Italia meridionale, il salone è spesso adiacente, o addirittura coincidente, con la cucina o la sala da pranzo, sia per questioni di comodità che di pragmatismo.
Curioso, invece, è il design del salone nel lontano oriente. In Giappone, Corea del Sud, Cina e paesi limitrofi, i saloni sono estremamente spogli, asettici e colorati di tonalità blande e inespressive. Il motivo è da ricercarsi nella profonda cultura orientale, che si lega a motivi religiosi nell’avversione alla modernità; ciò, ovviamente, non si limita alla sola living room, ma anche alle altre stanze della casa. Tuttavia, in città importanti dell’oriente come Hong Kong e Shangai, la tradizione viene contrastata da un amore per il moderno, per il tecnologico e per il nuovo: strumentazione all’ultimo grido, elettronica all’avanguardia, televisioni, impianti audio, mobilia di altissima rifinitura. Simile situazione la troviamo, invece, poco dopo l’Oceano Pacifico, negli Stati Uniti d’America. La casa americana, il cui stile varia in base allo stato federale preso in considerazione, è sempre dotata di un grande salone, considerato il centralissimo ruolo e valore della famiglia nella vita statunitense.
In conclusione, il salone è percepito in modo diverso da paese a paese ed il design, così come le scelte di stile, possono esprimere più di quanto il solo arredamento lasci trasparire.