Può capitare di abitare un appartamento con un sottotetto non utilizzato. Questa guida su come recuperare un sottotetto sarà utile a coloro che vogliono sfruttare questo spazio, facendo le giuste distinzioni di utilizzo.
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Sottotetto abitabile e non abitabile, Cosa dice la legge
Secondo la normativa italiana, i sottotetti possono essere “non abitabili” e “abitabili”.
Un sottotetto, per definirsi abitabile o agibile, deve possedere determinate condizioni fisiche, strutturali e sanitarie e soprattutto di sicurezza. Queste caratteristiche vengono accertate e certificate dal Comune dove l’immobile è accatastato.
In assenza di determinate caratteristiche, il sottotetto si dice “non abitabile”, e non può essere utilizzato come stanza di residenza.
In questi casi, non potremo quindi costruire una cucina, un salotto, una camera da letto nel sottotetto, ma si potranno fare usi dove il passaggio è sporadico: un ripostiglio, una stanza armadio, una piccola lavanderia.
Un sottotetto, però, può essere reso abitabile, secondo alcune leggi regionali, attraverso una manovra di recupero edilizio.
Si possono effettuare dei lavori di adeguamento, seguendo precise e dettagliate disposizioni regionali (che ovviamente variano a seconda del luogo di residenza), e che ci permetteranno di convertire il nostro sottotetto da non abitabile ad abitabile.
I costi sono consistenti, dato che si tratta di oneri urbanistici di adeguamento, ma è altrettanto da considerare che tali spese sono spesso agevolate da enti Regionali e Comunali come detrazioni fiscali. Questo perché gli enti hanno iniziato a favorire il riuso di spazi inabitabili al fine di evitare inutili concessioni di spazi verdi, che sempre di più si riducono nelle aree metropolitane.
I requisiti per la modifica di abitabilità del sottotetto
Per modificare l’abitabilità del sottotetto è importante attenersi a regole ben precise.
L’altezza del sottotetto è una delle maggiori cause di mancata approvazione della modifica di abitabilità di un sottotetto.
Il vano abitabile del sottotetto deve avere un’altezza minima di 2,70 metri. Solitamente, essendo i sottotetti posti sotto un tetto spiovente, difficilmente si potrà godere di tale altezza anche nelle zone più basse.
Ogni regione definisce i propri standard per la rivalutazione del sottotetto, ma in linea generale è necessaria una altezza di 2,70 metri nell’area abitabile, di 2,40 metri nei corridoi e sotto i soppalchi, mentre tutta l’area con altezza inferiore non si può definire come abitabile.
Come sfruttare un sottotetto non abitabile
Nel caso in cui non si riesca a modificare la tipologia di sottotetto da non abitabile ad abitabile, sono numerose le possibilità che ci permettono comunque di sfruttare tale spazio.
Si può, ad esempio, trasformare il sottotetto in una piccola stanza armadio dove riporre i propri abiti in disuso per la stagione. Si può trasformare il sottotetto (o parte di esso) in una lavanderia dove poter lavare e stendere il bucato.
Ovviamente l’uso più frequente è il classico ripostiglio o magazzino, dove poter riporre tutto ciò che in casa è inutile e poco utilizzato.
Sono in vendita numerosi armadi, mobili e componenti d’arredo realizzati per spazi ridotti come i sottotetti. Massimizzare gli spazi a disposizione senza sprechi è senz’altro un’ottima occasione per ridare vita ad uno spazio che altrimenti sarebbe a prendere la polvere.
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