L’irrigazione è un processo indispensabile per le colture, sia in campo domestico che agricolo. La produzione agricola necessita di acque adatte per la produzione, cioè dei rifiuti che rispettino il pH e la temperatura ambientali.
Le acque reflue sono una risorsa inestimabile per l’irrigazione, infatti trasformano i rifiuti organici in acque potabili e idriche.
Si possono utilizzare in vari modi, tra cui per rinfrescare le piante, irrigare il giardino o purificare l’acqua.
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Riutilizzo acque reflue per irrigazione: spiegazione pratica
Come utilizzare dunque, le acque reflue per l’irrigazione? Le acque reflue possono essere utilizzate come idrica risorsa per diversi scopi, tra cui il riscaldamento domestico e il controllo della temperatura.
In quest’articolo, vi spiegheremo brevemente come si possono utilizzare le acque reflue per irrigazione.
Prima di tutto, è necessario determinare il numero di utenze che desideriamo rifornire: se vogliamo rifornire solo una camera da letto o una stanza, ad esempio, potremo usare circa metà delle nostre acque reflue.
Invece, se vogliamo rifornire tutto il nostro appartamento potremmo usarne fino a 3.000 litri al giorno. Inoltre, dobbiamo decidere quale tipo di irrigazione.
La raccolta può avvenire in modi differenti:
- Fognature: la raccolta si concentrerà nelle aree dove la popolazione produce e chiaramente, vive.
- Acque superficiali: le aree in cui poterle trovare sono molteplici, laghi, strada, copri idrici artificiali, mare, fiumi e cavi stradali.
- Strati presenti nella superficie del sottosuolo: si fa riferimento al suolo agricolo o urbano.
- Sottosuolo e acque sotterranee: anche note come falde idriche presenti nel sottosuolo.
È chiaro che tu potrai riutilizzarle per l’irrigazione, a patto che abbia provveduto ad un trattamento in cui rimuoverai ogni sostanza contaminata.
Il ciclo di depurazione è un aspetto essenziale per far sì che non vi sia più alcuna sostanza nociva ed inquinante. Tali elementi nocivi infatti, vengono provocati da una serie di elementi, che vanno dal clima fino alla sporcizia presente alla fonte dove estrarrai le acque reflue.
Potrete dunque contrastare il fenomeno della siccità, attraverso l’utilizzo di un buon impianto di depurazione delle acque reflue.
Un buon impianto di depurazione distribuirà il ciclo depurativo in tre fasi:
- Pretrattamento: l’impianto individuerà le sostanze organiche presenti nel liquame e da poter sedimentare, per poi procedere alla sabbiatura, grigliatura, sedimentazione primaria e sgrassatura.
- Trattamento d’ossidazione biologica: verranno rimosse sia le sostanze non sedimentabili che quelle sedimentabili presenti nel liquame (comprende il processo di sedimentazione secondaria e areazione).
- Altri trattamenti: ulteriori trattamenti allo scopo di rimuovere ogni altra sostanza tossica.
Che fine fanno le acque reflue?
Le acque reflue sono una risorsa idrica molto ricca, che possono essere utilizzate per l’irrigazione. Molte persone le ritengono una risorsa inesauribile, ma ci sono altre applicazioni in cui le acque reflue possono essere utili.
Innanzitutto, le acque reflue possono essere usate per la produzione di energia elettrica. Le acque reflue sono particolarmente ricche di calore e quindi possono essere usate per produrre energia a partire da fonti fossili, come il carbone.
Inoltre, le acque reflue possono essere usate per costruire strade e ponti. Le acque reflue sono anche molto importanti per la produzione di vino e birra. Insomma, l’utilizzo di cui potremmo farne è davvero vasto, basterebbe soltanto informarsi e arricchire il proprio bagaglio culturale.
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