La costruzione di una canna fumaria, più comunemente conosciuta con il noto nome di camino, è spesso accompagnata da difficoltà di tipo normativo e giuridico, specie se si abita in un condominio e si ha a che fare con la mancanza di consenso da parte dei condomini e dei vicini.
Per non imbattersi in fastidiose situazioni di questo genere, è bene informarsi in modo approfondito sull’argomento, e procedere sempre secondo legge e secondo le norme vigenti, evitando – in tal maniera – di creare inutili e infondati dissapori tra condomini e, spesso, anche tra amici.
Ma procediamo con calma e analizziamo ogni aspetto della questione, partendo da cosa è una canna fumaria, come funziona e di quali tipologie di autorizzazioni si ha necessità per procedere alla sua realizzazione.
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Cosa si intende per canna fumaria?
Procedendo con ordine, quando si parla di canna fumaria, altro non si intende che quell’elemento costruttivo che ha funzione di convogliamento dei fumi derivati dalla combustione dall’interno di un locale o di una camera di combustione verso l’esterno, meglio conosciuto come camino.
Queste tipologie di metodi di riscaldamento, sono componenti di fondamentale importanza dell’intero sistema d’impianto termico, data la loro funzione di evacuazione dei fumi e dunque dell’espulsione dei residui di combustione; pertanto, rappresentano elementi chiaramente soggetti a specifiche norme relative alla progettazione, ai materiali, all’installazione e alla manutenzione e sicurezza degli stessi.
Molti sono, infatti, gli aspetti fondamentali ed essenziali relativi alla loro adeguatezza, efficienza, sicurezza e mantenimento, tra i quali si distinguono la giusta adeguatezza alla tipologia di generatore che si possiede; adeguatezza alla scelta del materiale che si intende destinare alla combustione; adeguatezza della tipologia di comignolo e delle dimensioni sia della canna fumaria, che della camera di combustione; ed infine, adeguatezza al luogo di installazione, ai requisiti di sicurezza ed alla regola d’arte richiesta.
Costruzione di una canna fumaria: Quali sono le autorizzazioni?
Molto spesso, è difficile trovare delle risposte alle necessità di regolamenti che si occupino di monitorare le installazioni di canne fumarie esterne, che siano esse in acciaio o altro materiale, ma la legge ci viene incontro.
Secondo il Consiglio di Stato – sez. V – 3 gennaio 2006, n. 11, non occorrono, infatti, particolari consensi da parte del condominio o dei condomini per la realizzazione di opere di questo tipo.
Il singolo condomine, dunque, ha la totale autorizzazione per opere di questo tipo, anche se in contrasto con la volontà – indifferente da un punto di vista normativo – del condominio.
Il tutto ha valore solo se la sua realizzazione non comporti una modifica del prospetto del fabbricato cui inerisce, ai sensi dell’articolo 10, comma primo, lettera c), del D.P.R. n. 380/2001).
Diverso è, invece, l’iter necessario nei confronti del comune, presso cui si ha l’obbligo di richiedere l’autorizzazione edilizia, secondo il regolamento edilizio del proprio comune, a fronte di installazioni complesse come quelle di una canna fumaria.
In questi casi è consigliato, difatti, rivolgersi ad un tecnico abilitato, il quale si assicurerà di ottenere sia l’autorizzazione che le richieste a sanatoria necessarie.
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