E’ stata avviata la concertazione per i Decreti rinnovabili e Certificati Bianchi. A firmare la lettera di richiesta al Ministero dell’Ambiente è stato il Ministro Calenda, che con questo ha notificato lo stato di avanzamento riguardanti alcuni provvedimenti normativi sul fronte rinnovabili e consumi energetici, che vanno dal DM Biometano alle agevolazioni per i “gasivori”, dagli incentivi alle fer elettriche alla revisione del meccanismo dei Certificati bianchi.
L’obiettivo era quello di concludere prima delle elezioni politiche del 4 marzo, ma al momento è stata messa la firma solo sui decreti per promuovere l’utilizzo del biometano e dei biocarburanti e per le agevolazioni per le imprese consumatori di gas naturale.
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Certificati bianchi previsioni al rialzo
Per quanto riguarda i Certificati Bianchi il dicastero ricorda che il provvedimento ha lo scopo di corregge il meccanismo attuale e frenare il rialzo dei prezzi che poi vengono scaricati sulle bollette dei consumatori. Le quotazioni dei TEE nell’ultimo anno e mezzo sono aumentate del 260% e hanno toccato la cifra record di 1,5 miliardi di euro.
Le previsioni sono ancora al rialzo per il 2018-2019, mentre il decreto correttivo punta a una maggiore offerta di Certificati bianchi sulle piattaforme di scambio, cambiando il metodo di valutazione dei progetti. I ritocchi apportati fanno riferimento alle linee guida contenute nella direttiva comunitaria sull’efficienza energetica.
Attesa per decreto rinnovabili
Anche per il decreto rinnovabili c’è molta attesa e il provvedimento dovrebbe gestire l’accesso agli incentivi per le fer elettriche per gli anni 2018-2020. Per evitare speculazioni il ministro Calenda in passato aveva parlato in passato di voler applicare aste neutre per le tecnologie green, come avviene oggi in Spagna e Germania.
In ballo ci sono 6.000 MW da assegnare tramite procedure competitive basate su criteri economici, numeri che potrebbero assicurare una produzione in più di circa 11 TWh di energia pulita. Il MiSE ha detto che terranno conto fella qualità dei progetti e della tutela ambientale e territoriale. Dopo la concertazione ci sarà il confronto con le Regioni, l’Autorità per l’energia e la Commissione europea.