Sulla detrazione dell’IMU cambia tutto, e a dirlo è il decreto legge 30/04/2019 che stabilisce come sulla deducibilità dell’imposta vi sia una svolta. Vediamo di capire meglio in cosa consiste questo cambiamento.
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Aumento al 50% nel 2019
Con la legge di bilancio del 2018 la quota riguardo alla deducibilità dell’IMU era già aumentata dal 20 al 40 per cento. Il crescita però contiene un provvedimento che modifica la deducibilità dell’IMU già a partire dal 2019, con novità molto interessanti.
Infatti, l’art. 3, del decreto legge 30/04/2019 n. 34, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 100, effettua una modifica del comma 1, dell’art. 14, dlgs 23/2011 e rimodula la quota di imposta municipale unica (Imu) deducibile ai fini dell’imposizione diretta, a partire dal periodo d’imposta in corso, quindi dal 2019.
Il decreto è in vigore dal 30 giugno 2019 e traccia quindi un cammino a tappe per l’IMU. Il primo effetto di questo cambiamento è l’innalzamento della percentuale di quota deducibile dal 40% al 50%. Il secondo effetto è che nel biennio 2020/2021 la percentuale della quota deducibile arriverà fino al 60%.
La novità è infatti l’incremento del 10% la percentuale di deduzione che era stata riconosciuta già a partire dal 1° gennaio 2019 e di un ulteriore 10% per il periodo d’imposta successivo. Il provvedimento rientra nell’ambito di altre agevolazioni rivolte alle imprese, tra cui la proroga del super ammortamento e la revisione della mini Ires.
In caso di pagamento in ritardo cosa succede
E’ doveroso sottolineare che in caso di ritardo del pagamento dell’imposta del 2018, la deduzione da applicare è quelle del precedente periodo.
L’agenzia delle Entrate a questo proposito puntualizza che quando si tratta di detrazioni bisogna considerare il principio di competenza temporale.
Invece, a partire dal 2022 la detrazione dell’IMU salirà al 70 per cento. La deduzione Irpef ed Ires dell’Imu riguarda solo gli immobili strumentali per natura, non suscettibili di diverso uso (classificati nella categoria A\10, B, C, D, E), e gli immobili strumentali utilizzati per lo svolgimento di attività d’impresa, arti e professioni, qualunque sia la categoria catastale.
Detrazione IMU come si paga l’imposta
Per pagare l’Imu bisogna utilizzare il Modello F24, che si può reperire gratuitamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate oppure da altri siti che permettono agli utenti di generare e stampare il file.
Dopo aver scaricato il documento, bisogna compilare la sezione “Imu e altri tributi locali”, in cui devono essere elencati i codici tributo che consistono nel codice catastale del comune, i codici tributo per la quota da versare al Comune e i codici tributo per quella relativa allo Stato.
Per quanto riguarda i titolari di redditi di lavoro autonomo, vista la mancanza di una disposizione specifica, secondo l’Agenzia delle Entrate (circ. 14.5.2014 n. 10, risposta 8.2) deve essere applicato il principio generale dell’art. 54 co. 1 del TUIR.
Il suddetto principio dispone la deducibilità per cassa dei componenti negativi di reddito di lavoro autonomo e quindi, secondo l’Agenzia delle Entrate, l’IMU è deducibile nell’anno in cui viene effettuato il pagamento, anche se con ritardo.