Quando si parla di contratti di locazione, le tipologie sono sempre tante e le pratiche da svolgere non sono da meno, e talvolta si sceglie erroneamente di mettere da parte la legge per la stipulazione di un contratto non effettivo, basato sulla fiducia reciproca sia del locatore che del locatario; tuttavia, questo tipo di scelta può rivelarsi non solo estremamente lesiva da un punto di vista giuridico per entrambe le parti, ma può mettere in serie difficoltà affittuario e inquilino, i quali – in vista di un contratto non legalmente formalizzato – non sono legalmente tenuti a rispettare alcun tipo di accordo o imposizione, né tanto meno a godere di alcun diritto – anche se moralmente dovuto – sull’immobile, o sugli spazi affittati.
Diverse sono, dunque, le minacce a cui è possibile andare in contro, per tale motivo è sempre sconsigliato utilizzare questo metodo sbrigativo che non è in grado di tutelare nessuna delle due parti, quando si è in cerca di una locazione o di un inquilino. Ma vediamo nel dettaglio tutti rischi e perché è bene evitarli.
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Rischi per il locatore
Tra le minacce più allarmanti, quando si dà in locazione un intero appartamento, o anche solo una parte dell’immobile, vi è quella relativa al pagamento del canone mensile, il quale – non essendo formalizzato da un contratto reale – non può mai essere una garanzia per il locatore, costretto a contare ciecamente sulla fiducia dell’inquilino.
Ma questo non è l’unico dei problemi a cui è possibile andare in contro. Poiché la stipulazione di un contratto verbale, non legale, consente l’evasione delle tasse sul reddito acquisito, grazie a questa tipologia di affitto, molti locatori credono che sia una scelta furba e remunerativa, senza però considerare i gravi danni a cui a lungo termine essa può condurre.
Tra di essi, uno dei peggiori è certamente il rischio della perdita del proprio immobile: se il proprietario dell’appartamento dovesse trovarsi in una situazione di momentaneo disagio economico e gli inquilini decidessero di smettere di pagare il canone di locazione, il proprietario si troverebbe in forti difficoltà nel liberare l’appartamento, non potendo neppure intentare causa contro gli inquilini presenti, poiché complice della loro permanenza.
Un altro dei rischi in cui si incorre, è la denuncia da parte dell’inquilino, la quale può anche condurre all’imposizione di un contratto 4 + 4, con durata superiore ai quattro anni. È, inoltre, possibile imbattersi in sanzioni amministrative di non poco conto, relative all’evasione delle tasse.
Rischi per l’inquilino
Per quanto riguarda l’inquilino, i rischi non sono da meno. Tra i più comuni, vi sono quelli relativi all’improvviso aumento del canone mensile, a piacimento del proprietario dell’immobile, o allo sfratto con preavviso minimo, o addirittura senza preavviso; in questi casi ribellarsi può risultare poco utile e anche pericoloso: chi loca senza un contratto, in genere, vive ai margini della legalità e potrebbe non avere scrupoli nell’utilizzare metodi violenti per ottenere i propri scopi.
Innumerevoli, possono essere le vessazioni da parte del proprietario di casa, tra le quali vi è anche la possibilità di tentare di estorcere del denaro all’inquilino con metodi subdoli, come accollare spese o sanzioni condominiali, o costi di altro genere.
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