
Ictus e infarto: un fattore sconosciuto - (casalive.it)
Pensiamo di sapere tutto su ciò che concerne ictus e infarto. Invece c’è un fattore che quasi nessuno tiene in considerazione
Ictus e infarto sono ancora oggi tra le principali cause di morte e disabilità nel mondo. La medicina negli anni ha fatto enormi passi avanti nella prevenzione, grazie al controllo di fattori di rischio ormai noti come la pressione alta, il colesterolo LDL elevato, il diabete, il fumo e la sedentarietà. Tuttavia, c’è un altro elemento, meno conosciuto ma altrettanto importante, che può incidere in modo significativo sulla salute cardiovascolare. Ecco di cosa parliamo.
In attesa di queste nuove cure, la prevenzione resta la migliore arma a disposizione. Affidarsi a controlli personalizzati e adottare uno stile di vita corretto può davvero fare la differenza.
Ictus e infarto: il fattore sottovalutato
Negli ultimi tempi, la comunità scientifica ha posto sempre maggiore attenzione su questa particolare forma di colesterolo. La Lp(a) è una molecola lipidica che circola nel sangue, molto simile al colesterolo LDL, ma con una caratteristica in più: la presenza di una proteina specifica, l’apolipoproteina(a). Proprio questa struttura rende la Lp(a) particolarmente dannosa per le arterie, aumentando il rischio di formazione di placche aterosclerotiche che possono portare a infarto e ictus.

Un elemento distintivo della lipoproteina(a) è che i suoi livelli nel sangue dipendono quasi esclusivamente dalla genetica. A differenza di altri tipi di colesterolo, infatti, dieta e attività fisica incidono in modo molto limitato sui valori di Lp(a), che rimangono stabili nel tempo. Questo rende difficile agire preventivamente senza una diagnosi specifica.
Nonostante la sua importanza, la misurazione della lipoproteina(a) non è ancora parte degli esami di routine. Tuttavia, molti esperti consigliano di effettuare il dosaggio almeno una volta nella vita, soprattutto in presenza di fattori di rischio particolari. In particolare, dovrebbero controllare i livelli di Lp(a) le persone con una storia familiare di malattie cardiovascolari precoci, coloro che hanno avuto un infarto o un ictus pur avendo livelli normali di colesterolo LDL, oppure chi soffre di ipercolesterolemia familiare.
Conoscere i propri livelli di Lp(a) può aiutare a identificare un rischio nascosto che, altrimenti, potrebbe passare inosservato. In assenza di terapie specifiche già disponibili, la strategia preventiva si basa sulla gestione attenta degli altri fattori di rischio: mantenere il colesterolo LDL il più basso possibile, controllare la pressione arteriosa, evitare il fumo, seguire una dieta sana ed equilibrata e praticare attività fisica regolare.
La ricerca scientifica sta comunque lavorando a terapie innovative per ridurre la Lp(a). Sono già in fase di sviluppo alcuni farmaci mirati, come gli acidi nucleici antisenso, che sembrano promettenti nel ridurre sensibilmente la quantità di lipoproteina(a) in circolo.