Mutuo ristrutturazione prima casa: Come funziona, agevolazioni e a chi rivolgersi

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Mutuo ristrutturazione prima casa

Quando si sceglie di ristrutturare casa, specialmente se la prima, le spese da fronteggiare non sono di certo poche, e le possibilità di affrontare la spesa tutta in una volta, in un solo unico pagamento, sono in genere veramente molto basse.

Chi non possiede questo raro tipo di disponibilità, infatti, prende spesso in considerazione l’idea di affidarsi ad un mutuo, realizzando così un contratto di prestito finalizzato alla ristrutturazione delle parti o dell’intero immobile.

Nel caso in cui si tratti di prima casa, vi sono anche quest’anno, svariati sostegni da parte del Fondo di garanzia, il quale continua ad offrire una grande copertura per i costi sostenuti da colore che si apprestano ad apportare modifiche positive all’immobile, effettuando opere di ristrutturazione o migliorando l’efficienza della produttività energetica della casa.

Ma come e quando si può richiedere un mutuo per la ristrutturazione del proprio immobile e quali sono i tipi di agevolazioni di cui è possibile usufruire per effettuare i lavori di ristrutturazione, e più in generale di manutenzione, della prima casa? Analizziamo passo passo tutti questi aspetti nel dettaglio.

Mutuo ristrutturazione

Cosa c’è da sapere sui mutui per ristrutturazione prima casa

È importante partire chiarendo, innanzitutto, cos’è un mutuo ristrutturazione prima casa e qual è la documentazione necessaria per farne richiesta e susseguentemente per ottenere il mutuo.

Il mutuo ristrutturazione prima casa rappresenta un finanziamento per far fronte al costo degli interventi edili su un immobile, dediti a migliorare lo stesso sia da una prospettiva puramente estetica che da un punto di vista di attestazione della sicurezza o del miglioramento dell’efficienza, ad esempio, energetica.

A differenza dei prestiti personali, i mutui per la ristrutturazione della casa, rappresentano dei prestiti finalizzati, che al momento della stipula richiedono la specifica dell’impegno della liquidità.

L’entità del mutuo può variare a seconda del tipo di intervento che si intende effettuare.

Si distinguono, in genere, due principali tipologie di ristrutturazione, che si differenziano per la diversità e per la natura delle operazioni e dei lavori che si intendono svolgere.

La prima viene definita come ristrutturazione per la manutenzione ordinaria, e comprende tutti quegli interventi di piccola riparazione o di sostituzione di parti non strutturali sia dell’immobile che dei suoi impianti; questo tipo di interventi hanno, comunque, generalmente dei costi più ridotti rispetto alle altre tipologie.

Per gli interventi che riguardano, invece, la struttura vera e propria dell’immobile, comprese operazioni invasive e per lo più di lunga durata, si fa riferimento alla cosiddetta ristrutturazione per la manutenzione straordinaria.

Una terza, ed ultima, tipologia di ristrutturazione è quella dedicata, invece, alle grandi opere, meno frequente tra i privati.

Per ciascuna di queste tipologie di ristrutturazione è richiesta una documentazione diversa e ben precisa al momento della richiesta del mutuo, la quale – se le procedure saranno positive e le figure di competenza rileveranno i requisiti necessari – permetterà l’accettazione di un accordo per l’ottenimento di un mutuo di ristrutturazione.

I documenti da presentare per effettuare una richiesta di mutuo di ristrutturazione per le opere di manutenzione ordinaria, possono variare, ma è sufficiente generalmente presentare alla banca il preventivo proposto dalla ditta ingaggiata per i lavori.

Se si intendono, invece, effettuare dei lavori di manutenzione straordinaria, sarà necessario fornire alla banca in questione, sia il progetto che l’autorizzazione edilizia, aggiungendo a questi anche la denuncia d’inizio attività o parimenti la segnalazione certificata di inizio attività dei lavori.

Sarà, naturalmente, necessario poi provvedere a procurare anche i documenti necessari all’istruttoria, in modo da verificare l’affidabilità creditizia.

Agevolazioni per lavori sulla prima casa

Chi si accinge ad effettuare dei lavori di ristrutturazione sulla prima casa può godere di alcune agevolazioni proposte dallo Stato in merito alla richiesta di un mutuo.

Più precisamente si tratta di un istituzione indetta dal Ministero dell’economia e delle finanze con la legge del 27 dicembre 2013 n.147, la quale sancisce un Fondo di garanzia per i mutui per la prima casa, ancora valido nel 2018 e rinnovato per il 2019.

Il fondo rilascia garanzie, a prima richiesta, nella misura massima del 50% della quota capitale su mutui ipotecari o su portafogli di mutui connessi all’acquisto e ad interventi di ristrutturazione e di accrescimento di efficienza energetica di immobili adibiti ad abitazione principale.

Quello che concretamente accade, è che banche o intermediari finanziari autorizzano la concessione del mutuo, abdicando alla richiesta di aggiuntive garanzie reali (se non assicurative e ipotecarie sull’immobile oggetto di interventi), poiché assicurati dal fondo per eventuali insolvenze.

Per quanto riguarda la ristrutturazione, argomento di nostro interesse, il Fondo garanzia ammette i mutui ipotecari erogati da banche o intermediari finanziari di ammontare non superiore ai 250 mila euro, con particolare priorità di accesso alla garanzia ai giovani single che non abbiano superato il trentacinquesimo anno di età, alle giovani coppie, ai nuclei familiari mono-genitoriali e ad altre realtà deboli.

Per accedere al Fondo di garanzia per la prima casa è necessario scaricare i moduli di domanda online dal sito dell’ABI – Associazione bancaria italiana –, dal quale è anche possibile consultare la lista aggiornata delle banche e degli intermediari finanziari che aderiscono all’iniziativa del Fondo di garanzia, in modo da accertarsi che l’ente creditore scelto adotti ed applichi questo tipo di agevolazione alle sue offerte.

Per chi sceglie di non usufruire del Fondo, o non rientra nella graduatoria assegnata, il mutuo per una ristrutturazione dell’immobile si rivela, in ogni caso, una buona scelta, specie se in contrapposizione ad un classico prestito personale.

Il mutuo per la ristrutturazione offre, infatti, notevoli vantaggi per i tassi annuali.

Per quanto riguarda il tasso annuo nominale (TAN), non vi sono notevoli risparmi da segnalare, mentre per quello annuo effettivo globale (TAEG), – che include tutti i costi connessi al finanziamento, tra cui le spese di istruttoria e di perizie – si hanno considerevoli risparmi sia in caso di scelta di tassi variabili, con TAEG che oscillano tra lo 0,78% e lo 0,83%, che in caso di scelta di tassi fissi, tra l’1,50% e il 2,08%.

Il mutuo ristrutturazione prima casa dà, inoltre, diritto ad una detrazione annua Irpef del 19% degli interessi pagati sul mutuo.

Il debitore può, poi, decidere di estinguere il debito in parte o totalmente, prima della sua scadenza naturale, senza che la banca possa applicare alcuna penale per l’estinzione anticipata.

A chi rivolgersi per richiedere un mutuo ristrutturazione prima casa

Per individuare il mutuo di ristrutturazione più conveniente, è spesso opportuno svolgere un accurato esame di comparazione, rivolgendosi, se necessario, a personale qualificato per la corretta compilazione dei dati da inserire nei preventivi.

In linea di massima, dopo aver individuato le offerte più convenienti, è opportuno verificare che la banca o l’intermediario finanziario aderiscano all’iniziativa proposta dal Fondo.

Dopo di ciò è richiesta, in genere, dalla banca la documentazione relativa, in base al tipo di ristrutturazione (ordinaria o straordinaria), e solo dopo conferma da parte della banca sarà possibile presentare il modulo di domanda per l’ottenimento delle agevolazioni proposte dal Fondo.

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