Risparmiare sui Farmaci: Farmaci di marca o equivalenti?

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Risparmiare sui Farmaci: Quante volte, in farmacia, vi è stata posta la fatidica domanda: “vuole quello di marca o il generico?”. Lì per lì, un po’ spiazzati, ci pensate, e alla fine optate sempre per il generico.

Molti Italiani non conoscono la differenza tra farmaco di marca e farmaco generico. Addirittura moltissimi pensano che generico ed equivalente siano diversi tra loro, ponendo una terza scelta al banco in farmacia.

In realtà è molto più semplice. Nel nostro paese i farmaci generici (o equivalenti) vengono introdotti nel 1996 col termine “farmaco generico”, e poi modificato nel 2005 col termine “equivalente”, in quanto il termine generico portava ad una confusione generale, inducendo i pazienti a credere che il farmaco avesse un effetto, appunto, generico o poco mirato.

Secondo un rapporto OCSE, “Health at Glance 2015”, nonostante la diffusione dei farmaci equivalenti sia addirittura quadruplicata rispetto agli anni immediatamente a ridosso la loro introduzione, ma, sempre nello studio, una percentuale davvero irrisoria a confronto dei farmaci di marca.

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Risparmiare sui farmaci: Quali sono le differenze tra i farmaci di marca e gli equivalenti?

La risposta è presto detta: la differenza tra i farmaci di marca ed equivalenti è pressoché nulla.

La concentrazione e la molecola (o le molecole) che compongono il principio attivo sono le stesse del farmaco di marca. Può cambiare parzialmente il materiale che si utilizza per trasportare quella determinata molecola, il cosiddetto “eccipiente”, ovvero sostanze che nulla o poco influenzano il funzionamento del farmaco.

Nonostante ciò, ci sono fattori che rientrano nel funzionamento di un farmaco che prescindono dalla chimica del principio attivo.

Ipotizziamo di avere un paziente, magari anziano e che prende la solita pillolina da anni, se non decenni. Ipotizziamo di sostituire questa pillolina con una di colore e forma differenti.

Potrebbe risultare, in questo, come in altri casi, che gli effetti clinici della pillola subiscano mutamenti, aumentando, o ancora peggio, diminuendone l’efficacia.

Questo effetto ha un nome, ed è “l’effetto nocebo”. Sì, praticamente l’opposto dell’effetto placebo, ma in questo caso il paziente si auto convince che la pillolina non darà più i benefici di prima.

Nel nostro Paese sono moltissimi a pensare che un farmaco da 20 euro sia più efficace da un farmaco equivalente da 5 euro. E d’altronde ha anche un senso: I farmaci di marca hanno spesso una confezione più studiata, così come il nome, che spesso ricorda il nome della patologia da curare, a differenza dell’equivalente che è solo una parola molto strana che indica la molecola.

Farmaci Generici, equivalenti: Ma almeno costano meno?

Uno dei pochi fattori che contribuisce alla lenta ma costante crescita nell’adozione dei farmaci generici è il prezzo.

L’Agenzia Italiana del Farmaco ( Per tutte le domande e quesiti su dubbi, ti consigliamo di leggere le faqs sul Sito Istituzionale CLICCA QUI ) ha calcolato un risparmio medio di circa il 60 percento coi farmaci generici rispetto ai farmaci di marca.

É anche naturale, il farmaco generico si basa sul fatto che il brevetto che proteggeva il farmaco di marca è scaduto, e quindi la molecola in questione la possono utilizzare anche altre case farmaceutiche.

I farmaci equivalenti non sono un costo inferiore solo per le tasche in maniera diretta: basti pensare a tutti i presidi ospedalieri che sono in grado di utilizzare farmaci equivalenti dal costo assai inferiore, ma dalla pari efficacia. Un abbattimento consistente dei costi della sanità pubblica.

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