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La rosa del deserto e la sua storia
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Oggi vorrei parlarvi di una splendida specie di piante originarie dell’Africa orientale, appartenenti al genere Adenium, della famiglia delle Apocynaceae ( La Rosa del Deserto ). Essendo molto delicata e particolare si adatta bene ad essere utilizzata come pianta ornamentale da esterni, anche se in realtà l’utilizzo principale prevede la trasformazione in bonsai della pianta.
Con gli oleandri, come suggerisce il nome, in realtà ha poco a che vedere, viene chiamata così per delle analogie con i fiori dell’oleandro. Presenta un fusto corto e largo, simile a quello di un baobab in miniatura che le permette di immagazzinare acqua e resistere benissimo alla siccità.
Presenta foglie copiose di un colore verde brillante, lucide. È una pianta sempreverde, arbustiva, ma succulenta per definizione, (quindi avrà ciclo fotosintetico di tipo CAM), che può raggiungere i 3 metri di altezza anche se la coltivazione richiede moltissime attenzioni e cure. I fiori sono rosa e bianchi e successivamente produrrà dei piccoli frutti arcuati pieni di semini neri.
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L’adenium fiorisce in primavera, fino all’autunno, donandoci fioriture multiple e di lunga durata.
Rosa del Deserto: Come coltivarla?
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Passiamo ora a dei consigli per la coltivazione e cura di questa splendida pianta:
L’Adenium ama le temperature sopra i 20 gradi e l’esposizione diretta alla luce del sole, quindi nella stagione estiva è bene tenerla fuori.
Teme invece buio e freddo, disagio che farà notare, se esposta, con allungamento dei rami e perdita delle foglie nella stagione invernale (anche se abbiamo detto essere sempreverde, molto curioso infatti).
Per quanto riguarda il terreno di coltura dovremmo sceglierne uno sciolto, asciutto, ricco di nutrienti e ben drenato, magari in aggiunta a delle scaglie di ardesia per abbellirlo e stabilizzarlo.
Ogni anno è necessario cambiare il vaso nella stagione primaverile, cambiando la terra esausta e aumentando il diametro di circa 2 cm, la crescita radicale è copiosa e, essendo una pianta desertica, sarà di tipo fittonante, cercherà quindi l’acqua in profondità, ragion per cui è meglio scegliere vasi larghi e profondi piuttosto che stretti e lunghi.
Nella stagione invernale va annaffiata due volte al mese al massimo. In primavera deve ricevere acqua ogni qualvolta il terreno risulta asciutto. In ogni caso quando la chioma inizia ad appassire, andrebbe annaffiato.
In inverno è consigliato sospendere, soprattutto se la pianta perde le foglie (senza foglie non ci sarà traspirazione e quindi non perderà acqua). Il concime si può applicare nella stagione vegetativa, a fine estate, scegliendo un concime bilanciato per ovviare alle perdite future di macronutrienti principali come l’azoto (fase vegetativa) il fosforo e il potassio (fase di fioritura).
Prima della stagione calda, nella primavera, è opportuno trattare la pianta con insetticidi ad ampio spettro per evitare che i funghi la intacchino. L’adenium teme il ragnetto rosso, gli afidi e la cocciniglia ed il marciume radicale causato dai ristagni idrici.
La cocciniglia sembra essere il parassita principale che attacca questa pianta ma può essere benissimo rimosso attraverso dei tamponi con dei batuffoli di cotone bagnati con dell’alcool rosa.
Ora che avete tutte queste informazioni non vi resta che provare ad adottarne un esemplare, sono sicura che vi darà tante belle soddisfazioni.
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