Con water resource group si intende una piattaforma naturale nel quale le imprese idriche, sia pubbliche che private, possono incontrarsi ed instaurare una collaborazione. Per questa ragione quando si parla di water resources group si parla anche di accesso sostenibile a risorse idriche.
Oltretutto il tema dell’accesso alle risorse idriche è particolarmente delicato, ed è sempre più chiaro che rimarrà a far parte dei nostri “punti all’ordine del giorno”per un lungo periodo, anche perchè siamo ad un passo dal 2030.
Quindi per quanto possa essere un tema difficile con il quale avere a che fare, bisogna rassegnarci perchè si prevede che a brevissimo, nel 2030, la distanza tra domanda d’acqua ed offerta d’acqua raggiungerà il 40% se le pratiche di gestione idrico non cambieranno nell’immediato.
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Accesso friendly alle risorse d’acqua
La domanda, d’acqua, in molti luoghi sta già superando l’offerta che il luogo riesce a sostenere.
Per questo motivo la scarsa crescita economica può essere imputata alle esigue quantità d’acqua disponibili.
Le crisi alimentari a livello globale a causa della scarsità dell’acqua saranno molteplici, così come le condizioni meteo e la crescita economica che andranno sempre più a rendere imprevedibili la competizione e difficoltoso l’accesso alla risorse idriche.
La scarsa possibilità di accedere alle risorse idriche sarà un problema in primo luogo per i cittadini, ma subito a seguire per il campo agricolo, per quello industriale e governativo, fino ad arrivare alle organizzazioni di tutela dell’ambiente.
Questo come si può banalmente intuire significa che tutti i gruppi di utenti si devono impegnare nel contribuire ad una soluzione, nessun escluso; dagli esperti ed i competenti pubblici ad i singoli privati della società civile.
Cos’è il Water Resource Group?
Questo è un gruppo nel quale società civile e settore pubblico si incontrano per dialogare, in modo tale che le risorse idriche dei vari paesi possano essere gestite nel migliore dei modi.
Questo perchè essendo un problema su scala mondiale difficilmente tutte le parti interessate riuscierebbero ad avere a che fare l’una con l’altra. Le discussioni relative al problema idrico sono percepibili sotto svariati punti di vista, e sono altrettanti i soggetti ad esserne toccati in prima persona: capi di governo, ministri, finanza, crescita economica, delegazioni globali, ONG, agenzie di sviluppo etc.
Questo gruppo è nato nel 2008, ed è stato ufficializzato durante la riunione del World Economic Forum. Al quale hanno aderito 14 paesi: Bangladesh, in Brasile, Etiopia, India (sia a livello nazionale sia a livello locale in Karnataka, Maharashtra e Uttar Pradesh), Kenya, Messico, Mongolia, Perù, Sud Africa, Tanzania e Vietnam.
Questo gruppo ha riscontrato risultati tangibili, per via dei suoi oltre 500 attori, i quali hanno principalmente lavorato nel contesto dell’efficienza idrica agricola, nella gestione delle risorse idriche urbane e la gestione delle risorse idriche, la gestione delle risorse idriche industriali e gli incentivi economici.
Questo significa che se c’è la volontà di cooperare e lavorare insieme siamo ancora in grado di fare in modo che avvenga una mobilitazione tale da risanare, almeno in parte, il problema idrico.
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